Il notaio che ha omesso di effettuare le visure ipotecarie
Articolo

Il notaio che ha omesso di effettuare le visure ipotecarie

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|17 settembre 2024| n. 25026.

Il notaio rogante il contratto di compravendita di un immobile che ha omesso di effettuare le dovute visure ipotecarie è tenuto a risarcire all'acquirente del cespite, successivamente sottoposto ad esecuzione immobiliare da parte del creditore ipotecario, un danno commisurato all'effettivo nocumento sofferto dall'acquirente; questo può essere liquidato in misura pari al valore dell'immobile perduto a seguito della vendita forzata ovvero, per equivalente, all'esborso necessario per ottenere l'estinzione del processo esecutivo e la cancellazione dell'ipoteca, in tale senso lato potendosi intendere le spese di purgazione dell'immobile e, cioè, la sua sottrazione al rischio di legale evizione nel corso della procedura espropriativa.

Sezione specializzata imprese e nullità fideiussione ABI
Articolo

Sezione specializzata imprese e nullità fideiussione ABI

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|17 settembre 2024| n. 24967.

Sezione specializzata imprese e nullità della fideiussione ABI

La competenza della sezione specializzata per le imprese, estesa alle controversie di cui all’art. 33, comma 2, della legge n. 287 del 1990 ed a quelle relative alla violazione della normativa antitrust dell’Unione europea, attrae anche la controversia riguardante la nullità della fideiussione riproduttiva dello schema contrattuale predisposto dall’ABI, contenente disposizioni contrastanti con l’art. 2, comma 2, lett. a), della legge n. 287 del 1990, in quanto l’azione diretta a dichiarare l’invalidità del contratto a valle implica l’accertamento della nullità dell’intesa vietata.

Il potere di sospensione discrezionale del processo
Articolo

Il potere di sospensione discrezionale del processo

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|17 settembre 2024| n. 25029.

Ai fini del legittimo esercizio del potere di sospensione discrezionale del processo ex articolo 337, comma 2, cod. proc. civ., è indispensabile un’espressa valutazione di plausibile controvertibilità della decisione di cui venga invocata l’autorità in quel processo, sulla base di un confronto tra la decisione stessa e la critica che ne è stata fatta. Ne consegue che la sospensione discrezionale in parola è ammessa ove il giudice del secondo giudizio motivi esplicitamente le ragioni per le quali non intende riconoscere l’autorità della prima sentenza, già intervenuta sulla questione ritenuta pregiudicante, chiarendo perché non ne condivide il merito o le ragioni giustificatrici

Tardiva proposizione da parte dell’avvocato di un appello
Articolo

Tardiva proposizione da parte dell’avvocato di un appello

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|17 settembre 2024| n. 25023.

Non costituisce un interesse giuridicamente tutelabile quello a proporre una impugnazione infondata; ne consegue che la tardiva proposizione, da parte dell’avvocato, di un appello privo di ragionevoli probabilità di accoglimento non costituisce per il cliente un danno risarcibile, e non fa sorgere per l’avvocato un obbligo risarcitorio, nemmeno sotto il profilo della perdita della “chance” della mera partecipazione al giudizio di impugnazione.

Separazione di unioni civili e l’assegno di mantenimento
Articolo

Separazione di unioni civili e l’assegno di mantenimento

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|17 settembre 2024| n. 24930.

In tema di separazione in caso di unioni civili l’assegno di mantenimento in favore dell’ex partner economicamente più debole deve essere data in funzione compensativa perequativa, necessità dell’accertamento della inidoneità dei mezzi del richiedente e della sua oggettiva impossibilità oggettiva di procurarseli, in relazione al contributo nella vita familiare e in relazione alla durata dell’unione.

Indennità di esproprio ed i rilievi delle parti alla c.t.u.
Articolo

Indennità di esproprio ed i rilievi delle parti alla c.t.u.

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|18 settembre 2024| n. 25109.

In tema di indennità di esproprio, nel procedimento di opposizione alla stima le contestazioni e i rilievi critici delle parti alla c.t.u. non sono soggette a preclusioni e possono formularsi anche nelle note conclusionali, depositate in vista della discussione orale, poiché l'art. 29 del d.lgs. n. 150 del 2011, nella formulazione ratione temporis vigente, prevede un rito celere e deformalizzato come il rito sommario.

Servitù coattiva di passaggio e impedimento d’uscita
Articolo

Servitù coattiva di passaggio e impedimento d’uscita

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|18 settembre 2024| n. 25088.

Servitù coattiva di passaggio e impedimento d'uscita

In tema di servitù coattiva di passaggio, costituisce impedimento d'uscita sulla pubblica via, ai sensi dell'art. 1051, comma 1, c.c., il fatto che tale accesso risulti precluso dalla legge o dalla P.A..

Direttori e disciplina della responsabilità amministratori
Articolo

Direttori e disciplina della responsabilità amministratori

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|17 settembre 2024| n. 24888.

L’art. 2396 cod. civ. assoggetta i direttori generali alla disciplina prevista per la responsabilità degli amministratori in presenza di atti di nomina formale dell’assemblea o per disposizioni dello Statuto in relazione ai compiti loro affidati

Distanze fra gli edifici ed il diritto soggettivo al risarcimento del danno od al ripristino
Articolo

Distanze fra gli edifici ed il diritto soggettivo al risarcimento del danno od al ripristino

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|16 settembre 2024| n. 24719.

Le norme del codice civile sulle distanze tra edifici e quelle, ivi richiamate, dei regolamenti edilizi locali, fondano e riconoscono, nelle controversie tra privati, il diritto soggettivo, di colui che si ritenga danneggiato dalla violazione al risarcimento del danno ed alla riduzione in pristino ovvero allo spostamento della costruzione alla distanza prescritta dalle dette parti normative, senza che possa in contrario rilevare il disposto dell'art. 2933 cod. civ. e l'ivi previsto divieto di distruzione pregiudizievole per l'economia nazionale.

Ammissione al passivo e pendenza in appello dell’accertamento del credito
Articolo

Ammissione al passivo e pendenza in appello dell’accertamento del credito

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|16 settembre 2024| n. 24806.

La pendenza del giudizio d'appello relativo all'accertamento del proprio credito non esonera il creditore dal richiederne l'insinuazione al passivo del sopravvenuto fallimento del debitore, nel rispetto dei termini fissati dalla legge, posto che la domanda d'insinuazione è atto proprio del creditore anche in caso di pronuncia favorevole in primo grado, non rinvenendosi alcun fondamento normativo per lo spostamento, in tale ipotesi, dell'onere in capo al curatore.